Sovraindebitamento

La crisi da sovraindebitamento aziendale è uno dei motivi più frequenti di dissesto di un’impresa. Consapevole di ciò, con il Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza (d.lgs. 12 gennaio 2019, n. 14) il legislatore ha inteso riformare la Legge Fallimentare nella sezione dedicata alle procedure concorsuali applicando un differente approccio rispetto a quello precedentemente in vigore: dalla tendenza a favorire la liquidazione del patrimonio dell’impresa si è passati alla possibilità di intercettare tempestivamente i segnali di crisi al fine di evitare l’insolvenza dell’impresa e la definitiva scomparsa dell’attività aziendale.

In tutto ciò, vi sono alcune importanti novità per le aziende che si trovano in condizioni di sovraindebitamento e che intendono uscire dalla crisi.

Cos’è il sovraindebitamento

Per comprendere quali siano le novità previste per le aziende è utile condividere la nozione stessa di sovraindebitamento, una condizione definita per la prima volta nel nostro ordinamento dalla legge n. 3/2012 come uno squilibrio tra le obbligazioni assunte da un soggetto e il proprio patrimonio, se tale squilibrio è in grado di determinare una rilevante difficoltà ad adempiere alle obbligazioni in modo regolare.

Successivamente, è stato il decreto n. 202/2014 ad allargare la nozione di sovraindebitamento, per essere poi richiamata dal Codice della crisi d’impresa che, all’art. 2, lo definisce come

lo stato di crisi o di insolvenza del consumatore, del professionista, dell’imprenditore minore, dell’imprenditore agricolo, delle start-up innovative […] e di ogni altro debitore non assoggettabile alla liquidazione giudiziale ovvero a liquidazione coatta amministrativa o ad altre procedure liquidatorie previste dal codice civile o da leggi speciali per il caso di crisi o insolvenza.

Chi può usufruire delle soluzioni per la crisi da sovraindebitamento aziendale

Chiarito che cosa sia il sovraindebitamento e quale sia la legge sul sovraindebitamento aziendale, è bene ricordare che possono fruire delle soluzioni previste dal legislatore per risolvere la propria crisi non solamente le persone fisiche che agiscono come consumatori, ma anche:

  • libero professionista
  • piccolo imprenditore
  • imprenditore agricolo
  • start up innovativa
  • ogni altro debitore non assoggettabile a liquidazione giudiziale.

Ricordo inoltre che una delle novità di maggiore interesse introdotte dal Codice della crisi di impresa riguarda l’estensione della procedura ai familiari. L’art. 66 del Codice prevede infatti che le procedure siano accessibili ai membri della stessa famiglia, intendendo come tali:

  • coniuge
  • parenti entro il quarto grado
  • affini entro il secondo grado
  • parti dell’unione civile
  • conviventi di fatto.

I requisiti per accedere alle procedure di sovraindebitamento

Oltre al requisito soggettivo di cui sopra, la legge prevede anche un presupposto oggettivo necessario per accedere alle procedure di maggiore vantaggio:  lo stato di crisi e di insolvenza in cui versa il debitore.

Si consideri che, contrariamente a quanto si potrebbe pensare dinanzi a una lettura superficiale, i concetti di stato di crisi e di stato di insolvenza non sono affatto sinonimi, ma sono entrambi contemplati dal legislatore in questo ambito di intervento.

In particolare, lo stato di crisi è la condizione del debitore che rende molto probabile la successiva insolvenza, caratterizzata da una inadeguatezza dei flussi di cassa prospettici a far fronte alle obbligazioni nei successivi dodici mesi.

È dunque chiaro come lo stato di crisi sia una situazione di difficoltà che spesso funge da anticamera alla successiva insolvenza dell’impresa, per intercettare la quale occorre effettuare una valutazione di adeguatezza dei flussi di cassa.

Lo stato di insolvenza è invece la condizione del debitore che si manifesta con inadempimenti o altri fattori esteriori che dimostrino come il debitore non sia più in grado di far fronte in modo regolare alle proprie obbligazioni.

Si tratta dunque di uno stato più avanzato rispetto a quello di crisi, strettamente finanziario, valutato accertando le condizioni di liquidità e le capacità del debitore di adempiere in maniera regolare alle proprie obbligazioni.

Le procedure per la crisi da sovraindebitamento

Tutto ciò premesso, il legislatore si è preoccupato di tracciare diverse soluzioni per la risoluzione della crisi da sovraindebitamento, quali.

  • Piano di ristrutturazione dei debiti: riservato al consumatore (anche se costui è socio di società di persone), prevede una proposta da rivolgere ai creditori per soddisfare i crediti in qualsiasi forma, anche in modo parziale e/o differenziato. La proposta è redatta con l’ausilio di un Organismo di composizione della crisi e ha contenuto prevalentemente libero;
  • Concordato minore: introdotta con il nuovo Codice della crisi, la procedura del concordato minore è rivolta a piccoli imprenditori, professionisti, start-up innovative e imprenditori agricoli. Come suggerisce il nome, è una sorta di concordato preventivo semplificato e permette di proseguire la propria attività professionale o imprenditoriale se vi è apporto di denaro da parte di soggetti esterni, finalizzati a garantire un maggiore soddisfacimento dei creditori nella procedura;
  • Liquidazione controllata del debitore: riservata al debitore insolvente (dunque, non semplicemente in stato di crisi), per debiti scaduti e non pagati superiori a 50.000 euro, prevede la liquidazione del patrimonio con eccezione di quanto impignorabile per disposizione di legge, dei frutti derivanti dall’usufrutto legale sui beni del figlio e dei crediti attinenti agli alimenti e al mantenimento.

Come si potrà ben notare, la disciplina prevista dal legislatore per la gestione e la soluzione delle crisi da sovraindebitamento è molto articolata, richiedendo un esame specifico al fine di valutare tutte le diverse alternative a disposizione e giungere così a individuare quella migliore per la tua condizione.

Occorre inoltre ricordare come esistano anche altre procedure per la risoluzione del sovraindebitamento che possono essere fruite da aziende che non rientrano nel perimetro della legge n. 3/2012 e successive integrazioni e modifiche.

È per questa ragione che invito tutti coloro i quali fossero interessati a proteggere il proprio patrimonio e uscire da una condizione di crisi da sovraindebitamento a contattarmi attraverso il modulo che trovi in questa pagina.

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