Carte revolving: come uscirne?

Oggi ci focalizzeremo su una domanda purtroppo in auge: carte revolving come uscirne? Le carte revolving sono degli strumenti di pagamento e di finanziamento pratici e versatili: possono infatti essere utilizzate come delle comuni carte di credito, con la sola differenza di prevedere un rimborso rateale, in occasione del quale si ricostituisce gradualmente il plafond originario.

Tutto bene, dunque? Insomma. Perché, a ben vedere, la banca che concede la carta credito revolving fa pagare profumatamente per questo servizio attraverso commissioni e interessi piuttosto elevati. È per questo motivo che molto spesso la parte più onerosa dei debiti di una persona finisce con l’essere proprio quella delle carte revolving, e che su Google una delle frasi più ricercate su tale strumento sia carte revolving come uscirne?.

Carte revolving come uscirne e pagare meno interessi

Come abbiamo anticipato in apertura, le carte di credito revolving sono uno strumento molto diffuso. Basti pensare alla carta Agos revolving, una delle più utilizzate nel nostro Paese, o alle tante altre carte rilasciate dalle banche e dalle finanziarie che operano in Italia. 

Abbiamo tuttavia ricordato anche che la carta di credito revolving costituisce una delle forme più onerose di debito e, come tale, dovrebbe essere prioritariamente gestita dal debitore che intende alleggerire la propria posizione finanziaria.

Ricordiamo infatti come, a parità di altre condizioni e di altre caratteristiche specifiche, le posizioni passive che il debitore dovrebbe cercare di chiudere prima delle altre sono proprio quelle più care sotto il profilo dei costi e degli interessi. E, dunque, scoprire come estinguere una carta di credito revolving potrebbe essere oltre modo utile.

In conclusione: carte revolving come uscirne?

Estinguere una carta di credito revolving è piuttosto semplice. Tutto quello che infatti bisogna fare per chiudere la posizione passiva nei confronti della banca o della finanziaria che ha erogato questo strumento è domandarne la cessazione allo stesso istituto di credito, pagando in un’unica soluzione l’importo dovuto.

E qualora non si abbia la liquidità necessaria per estinguere la carta revolving, potrebbe essere conveniente ottenere un nuovo prestito per la chiusura di tale posizione?

La risposta deve, naturalmente, prevedere un’attenta valutazione, caso per caso. Se infatti è pur vero che gli interessi della carta di credito revolving non sono certamente marginali, è anche vero che l’ottenimento di un nuovo prestito, apposito per l’estinzione della carta revolving, potrebbe comunque esporre il debitore alla necessità di dover affrontare costi fissi per il nuovo debito, come le spese di istruttoria, che potrebbero scoraggiare e rendere meno conveniente tale operazione.

Il discorso di norma cambia se invece il debitore inquadra l’estinzione della carta di credito revolving all’interno di un’operazione di ristrutturazione della propria situazione finanziaria più ampia, che preveda magari il consolidamento dei debiti.

Carta di credito finanziamento: meglio usarla con attenzione

A margine di questo nostro approfondimento su carta revolving come uscirne non possiamo che ispirare in tutti i nostri lettori un po’ di attenzione aggiuntiva circa la possibilità di utilizzare correttamente le carte di credito.

Ricordiamo infatti come le carte di credito, revolving o meno, non dovrebbero mai essere utilizzate come forma principale di finanziamento, ma dovrebbero invece essere utilizzate come uno strumento transazionale, con cui effettuare acquisti di piccolo importo che non si desidera sostenere con la propria liquidità.

Con un utilizzo attento e consapevole la carta di credito, tradizionale o revolving, potrebbe costituire una utile ed efficace riserva di denaro aggiuntivo, che ben potrà integrarsi all’interno degli strumenti di credito a disposizione del cliente bancario. Meglio invece evitare che le carte di credito costituiscano la propria fonte primaria di finanziamento: così facendo si corre infatti il rischio di andare incontro a un’eccessiva esposizione al pagamento di interessi e spese ben superiori alla media.

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