Registro cattivi pagatori CRIF: cos’è e quando si viene iscritti

Se si ha la sfortuna di aver contratto un debito e di non averlo ancora ripagato, ad esempio se non sono state saldate alcune rate di un prestito, il proprio nome potrebbe essere iscritto nel registro cattivi pagatori Crif.

In pratica, quando si è considerati dei “cattivi pagatori”, si viene registrati automaticamente nei Sistemi di Informazioni Creditizi (SIC), noti più comunemente come “registro dei cattivi pagatori” oppure “elenco cattivi pagatori”.

Tuttavia, la buona notizia è che è possibile cancellarsi dalle banche dati cattivi pagatori.

Che cos’è e a cosa serve il registro cattivi pagatori Crif

Sistemi di Informazioni Creditizi (SIC) sono delle utili banche dati attraverso le quali gli istituti di credito e le società finanziarie possono decidere se erogare eventuali finanziamenti o concedere crediti.

Infatti, i dati raccolti consentono di conoscere la storia creditizia di ogni cliente che richiede un prestito: questo database permette agli istituti di credito di poter prendere delle decisioni in tempi brevi.

Sarà infatti la banca, in base anche ad ulteriori accertamenti, come ad esempio, il reddito, la stabilità economica e patrimoniale, ad accordare eventualmente la concessione del credito.

Infatti, le banche possono accedere al registro cattivi pagatori Crif solo nel caso in cui stiano valutando una richiesta di finanziamento o nel periodo di rimborso di quest’ultimo.

L’attività di CRIF è regolamentata dal Regolamento (UE) 2016/679 e avviene nel pieno rispetto della normativa sulla privacy.

Il registro cattivi pagatori Crif, quindi, racchiude una lista di nomi di coloro che hanno dei ritardi di pagamento nei confronti di banche e finanziarie.

Anche i debitori possono accedere al registro cattivi pagatori Crif. Per conoscere la propria posizione, infatti, è necessario richiedere una visura. Questo documento elencherà i vari prestiti in corso riportando il dettaglio dei finanziamenti e il loro status.

É importante saper conoscere e interpretare i codici che la Crif assegna a ogni voce per indicare la situazione. Per questo, è bene affidarsi a uno specialista esperto in debiti.

Quando si viene iscritti nell’elenco cattivi pagatori Crif

Si viene inseriti nell’elenco cattivi pagatori solo se ha contratto un debito e una rata non viene pagata per più di due mesi, anche non consecutivi.

Prima di essere inseriti nel registro cattivi pagatori Crif, il debitore riceverà una comunicazione, con un preavviso di circa 15 giorni.

Anche se solo uno dei finanziamenti in corso non dovesse essere in regola, accedere a ulteriori crediti è pressoché impossibile.

Solitamente, se il debito riguarda solo un paio di rate, la banca potrebbe concedere comunque dei crediti, ma applicando un tasso di interesse più alto.

In Italia, oltre alla Banca d’Italia, esistono 3 società private che detengono operano come SIC (Sistemi Informazione Creditizi).

Come avviene la cancellazione dal registro cattivi pagatori

Come accennato in precedenza, la rimozione del nominativo del debitore dall’elenco cattivi pagatori avviene in modo automatico, dopo un lasso di tempo preciso, se le rate mancanti vengono saldate.

Solitamente, le informazioni relative al debitore vengono conservate nell’elenco cattivi pagatori per:

  • 12 mesi dalla regolarizzazione, in caso di mancato pagamento di due rate;
  • 24 mesi dalla data di regolarizzazione per morosità superiore a due mensilità;
  • 36 mesi dalla scadenza del contratto se si tratta di morosità gravi o mai saldate.

É la banca a dare comunicazione al Crif che il debitore ha saldato la rata, ma spesso questo può non avvenire. Se la banca tarda ad aggiornare i dati, o se questi risultano errati, è possibile richiedere la cancellazione dal registro cattivi pagatori con una semplice richiesta.

Le SIC, inoltre, eliminano il nome dal registro dei cattivi pagatori anche in caso di debitori che hanno usufruito della Legge 3 2012 che consente di ottenere l’esdebitazione.

Quanto costa verificare se si è iscritti nel registro dei cattivi pagatori

In caso di esercizio del diritto di accesso, nella lettera di riscontro alla tua richiesta verrà indicato l’importo del contributo spese da versare alla banca dati, come CRIF. L’importo è però azzerato (gratuito) per le persone fisiche, mentre per le aziende comporta dei costi pari a 4 euro (IVA inclusa) nel caso in cui vengano rilevate informazioni, e a 10 euro (IVA inclusa) nel caso in cui invece non sia presente nessuna informazione.

Il pagamento potrà avvenire entro 15 giorni dal ricevimento della lettera di riscontro utilizzando la propria carta di credito sul sito della banca dati oppure recandosi in uno dei punti vendita Mooney – Sisal Pay utilizzando il codice a barre inviato nella comunicazione.

Informazioni sul registro cattivo pagatori CRIF

Se vuoi saperne di più sul funzionamento del registro dei cattivi pagatori CRIF o ritieni che ci siano delle segnalazioni errate, puoi naturalmente contattare l’agenzia ai recapiti che trovi su questo sito. Se preferisci puoi anche contattare direttamente CRIF, che sul proprio sito internet mette a disposizione un numero telefonico utile per ricevere informazioni su come inviare la propria richiesta di verifica dei dati e per conoscere tutti i tempi di conservazione dei dati.

Non potrai però subito parlare con un operatore, considerato che CRIF usa un sistema automatico che usa una voce registrata per aiutarti a trovare la risposta che cerchi. Solamente superato questo primo step di risposte automatiche potrai richiedere di parlare direttamente con un operatore e ottenere tramite lui i più specifici chiarimenti.

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