Controllo fiscale: come avviene e quali strumenti usa

Il controllo fiscale è un insieme di attività che l’Agenzia delle Entrate conduce per verificare il corretto adempimento degli obblighi fiscali da parte dei contribuenti, contrastando in tal modo fenomeni di evasione e di elusione fiscale oltre che, mediante l’invio delle lettere di compliance, stimolando l’adempimento spontaneo da parte di persone e imprese.

Ma come avviene il controllo fiscale da parte dell’Agenzia delle Entrate (da non confondersi, evidentemente, con il controllo codice fiscale Agenzia delle Entrate che rappresenta un tema che esula da questo approfondimento)? Quali sono gli strumenti per accertare l’irregolarità dichiarazione redditi?

Gli strumenti per effettuare il controllo fiscale

In primo luogo, ricordiamo come per verificare il corretto adempimento degli obblighi tributari l’Agenzia delle Entrate possa utilizzare diversi strumenti di controllo come:

  • controlli automatizzati e formali delle dichiarazioni fiscali
  • inviti al contraddittorio
  • questionari
  • attività istruttorie esterne
  • indagini finanziarie
  • attività di tutoraggio nei confronti delle grandi imprese.

L’elenco non è, evidentemente, esaustivo. Ciò che tuttavia rivela ai nostri fini è la possibilità da parte dell’Agenzia delle Entrate di far emergere tramite più canali la presenza di differenze tra la reale posizione reddituale del contribuente e quella formalmente dichiarata, potendo così arrivare all’emissione di un avviso di accertamento.

L’avviso di accertamento

L’avviso di accertamento è l’atto con cui l’ufficio notifica formalmente la pretesa tributaria al contribuente a seguito di un’attività di controllo sostanziale effettuata ricorrendo agli strumenti sopra appena anticipati, e non solo.

Affinché possa essere valido, oltre che riferirsi a passività che non sono interessate dalla prescrizione debiti, l’avviso di accertamento dovrà prendere la forma di un atto dettagliato, all’interno del quale – a pena di nullità– devono essere indicati alcuni elementi necessari come:

  • gli imponibili accertati e le aliquote applicate
  • le imposte liquidate
  • l’ufficio presso cui è possibile ottenere maggiori informazioni
  • il responsabile del procedimento
  • le modalità e i termini di pagamento
  • l’organo giurisdizionale al quale è possibile ricorrere.

Cosa fare se si riceve un avviso di accertamento

Nel caso in cui si riceva un avviso di accertamento il contribuente ha la possibilità di agire con diverse reazioni. Le principali sono:

  • ricorso giurisdizionale al giudice competente mediante istanza da presentarsi all’autorità indicata nel provvedimento entro il termine di sessanta giorni dalla notifica dell’avviso
  • acquiescenza, ovvero la rinuncia all’impugnazione da parte del contribuente, legata alla possibilità di beneficiare di una riduzione degli importi da versare
  • accertamento con adesione, che consente di evitare una lite con l’amministrazione finanziaria definendo pattiziamente con la stessa gli importi che siano dovuti a titolo di imposta
  • rateizzazione del pagamento delle imposte, con modalità e entità diverse a seconda del valore complessivo degli importi dovuti all’amministrazione.

L’accertamento sintetico

Tra gli strumenti utilizzati dall’Agenzia delle Entrate per determinare il reddito presunto dei contribuenti spiccano anche gli accertamenti sintetici (redditometro), che basano i propri calcoli sulle spese sostenute ed effettuate dai contribuenti stessi.

Lo strumento serve pertanto a determinare il reddito complessivo netto attraverso presunzioni fiscali, prendendo in esame le spese sostenute dal singolo soggetto e, sulla base di tali spese, consentendo al Fisco di calcolare il reddito netto. Spetterà dunque al contribuente la prova contraria.

In altre parole, con il redditometro è a carico del soggetto dimostrare all’Agenzia delle Entrate che le spese sostenute sono state pagate con redditi diversi da quelli conseguiti durante il periodo di imposta o con redditi che non partecipano alla formazione del reddito imponibile.

Maggiori informazioni su queste procedure e sulle iniziative da adottare a maggiore tutela delle proprie posizioni contro il Fisco sono disponibili contattando lo studio a questi recapiti.

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