Debiti di valuta e di valore: definizione, differenze e consolidamento

Hai mai sentito parlare di debiti di valuta e debiti di valore ma non hai mai compreso in fondo la differenza? Ti stai chiedendo se entrambe le tipologie possano essere oggetto di un consolidamento dei debiti?

Ebbene, in queste righe cercheremo di comprendere insieme quali sono le caratteristiche dei debiti di valuta e di valore e approfondiremo sinteticamente e differenze e le ipotesi di migliore gestione di tali passività.

Cominciamo subito con qualche definizione.

Cosa sono i debiti di valuta

Definiamo i debiti di valuta come quei debiti che fin dalla loro origine nascono come un obbligo di consegnare una somma di denaro a un’altra parte, considerato che tale è l’impegno che è stato assunto dal debitore al momento della nascita di tale passività.

Per esempio, un debito di valuta è il debito che sorge nei confronti di un’impresa di ristrutturazione che sta effettuando dei lavori sul proprio appartamento. L’impresa prima di iniziare gli interventi edili ha prodotto un preventivo di 10.000 euro che il proprietario dell’immobile ha accettato: quel debito è un debito di valuta, considerato che fin dalla firma del contratto la prestazione del debitore era quella di consegnare una somma di denaro all’impresa.

Cosa sono i debiti di valore

Di contro, i debiti di valore sono quei debiti che nascono generalmente con l’obiettivo di ripristinare una situazione lesa. Si pensi al rimborso di un oggetto che ci era stato dato in prestito e abbiamo smarrito. In questi casi l’obbligazione originaria non era quella di dare una somma di denaro ma, essendo impossibilitati alla restituzione dell’oggetto, l’obbligazione viene convertita in denaro.

Anche in questo caso, si può fare un pratico esempio per saperne di più. Immaginiamo di aver involontariamente distrutto la bicicletta del vicino mentre facevamo una retromarcia: la prestazione sarà quella di ripristinare la situazione lesa, ma non certo ricostruendo una situazione ex ante, bensì convertendo la lesione in una somma di denaro.

Cosa cambia tra debiti di valuta e di valore

Le differenze tra i debiti di valuta e i debiti di valore sono numerose, e comprenderle può essere utile per tutti i debitori che si trovino nella condizione di doverli gestire e, magari, si stanno domandando come estinguerli alle migliori condizioni o consolidarli.

Per esempio, se il debito non viene pagato nei tempi prestabili, la legge prevede che i debiti di valuta vengano “aggiornati” di importo mediante l’applicazione di interessi legali che sono dovuti per via della svalutazione monetaria e che sono calcolati sull’importo originario. Di contro, nei debiti di valore non è possibile calcolare gli interessi legali sull’importo da corrispondere, considerato che l’importo non è determinato fin dall’origine.

Naturalmente, quanto sopra comporta anche delle differenze gestionali nel momento in cui vuoi consolidare un debito: se il debito non ha ancora un valore determinato, non potrà essere oggetto di operazioni di consolidamento. Inoltre, raramente i debiti di valore possono essere oggetto di tali transazioni, essendo generalmente limitate a interventi di consolidamento delle sole passività di valuta che nascono nei confronti di banche o altri intermediari.

Ciò non significa, comunque, che anche i debiti di valore non possano essere oggetto di una migliore gestione. Possono per esempio essere sostanzialmente convertiti in debiti di valuta e, a quel punto, gestiti come finanziamenti più tradizionali.

È questo il caso, ad esempio, di colui che deve versare un’indennità ad un’altra parte come risarcimento di un determinato danno: il debitore può dunque richiedere per questo scopo un apposito finanziamento bancario che, a quel punto, potrà essere gestito come tutti i debiti di valuta, potendo finire con l’essere parte di successive operazioni di rinegoziazione o di consolidamento.

Se vuoi saperne di più ti consiglio, come sempre, di contattarmi a questi recapiti.

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