La decadenza del beneficio del termine è un diritto istituito per la banca che concede un prestito, mutuo o finanziamento, che permette di richiedere al debitore, senza che si attenda il normale pagamento a rate, la restituzione del debito residuo in modo immediato.
Per decadenza beneficio del termine significato bisogna andare a rintracciare la sua disciplina principale contenuta all’interno dell’articolo 1186 del Codice Civile.
Questa permette di capire come la decadenza dal beneficio del termine codice civile sia una possibilità prevista dall’ordinamento italiano e che la banca può fare se sussistono i presupposti.
Quando può avvenire la decadenza beneficio del termine?
Dato che questa non è una situazione che si presenta ogni giorno ai debitori, bisogna considerare che ci sono diverse motivazioni che possono portare a decadere il beneficio del termine e richiedere di conseguenza la restituzione immediata del debito senza rispettare il piano di rateizzazione iniziale.
Questa richiesta in genere si presenta quando il debitore non paga il finanziamento o il mutuo da oltre sei rate non consecutive o consecutive. In genere, nel contratto c’è già questa clausola inserita.
L’iscrizione di un’ipoteca giudiziale o di un protesto sono altre motivazioni che possono portare la banca a richiedere l’immediato rientro del pagamento.
Se si è chiesto un mutuo elevato e si è posto a sua garanzia uno o più immobili bisogna continuare a esserne i proprietari fino alla fine del pagamento. Se parte del patrimonio viene venduto oppure dato in donazione anche a propri figli, è possibile che la banca potesse richiedere la Decadenza a Beneficio del termine.
Cosa avviene se la banca richiede tutti i soldi indietro?
Quando si presenta una situazione che da contratto porta la banca a chiedere la restituzione del denaro prestato in un’unica soluzione possono verificarsi diverse situazioni negative.
Il primo effetto è che la banca dopo aver notificato al debitore la decadenza del beneficio del termine, proceda a recuperare i crediti vantati direttamente con un pignoramento del conto corrente soprattutto se ci sono i fondi.
Il secondo effetto, nel caso in cui non ci siano i fondi sul conto corrente, è quello che prevede il recupero del credito attraverso il pignoramento dei beni mobili come titoli finanziari o libretti di risparmio intestati.
Se non sono presenti nemmeno beni mobili, la banca andrà ad aggredire i beni immobili, con il pignoramento della casa, vendendola all’asta per rientrare di parte del credito che vanta nei confronti del debitore.
Come comportarsi quando avviene la revoca da parte della banca
Nel momento in cui la banca decide e notifica una revoca del beneficio del termine e richiede il pagamento immediato delle somme prestate, bisogna affidarsi immediatamente a un esperto del settore.
In caso di revoca del beneficio del termine, uno specialista del settore, sarà in grado di analizzare e visionare il contratto per il finanziamento, mutuo oppure per il leasing. La lettura del contratto è essenziale per riuscire a verificare se ci sono delle anomalie o comunque delle violazioni che annullino il provvedimento della banca.
Ad esempio: in caso di tasso d’usura si può ottenere il ripristino della rateizzazione. Un’altra soluzione potrebbe essere quella di agire con una richiesta di sospensione dell’azione esecutiva. In caso di mancanze contrattuali da parte della banca ci si può opporre al pagamento. Infine, si può proporre alla banca un’azione di saldo e stralcio per pagare meno di quanto dovuto.
Le possibilità per riuscire a uscire da una situazione spinosa e complessa come questa sono diverse e si possono vagliare insieme a uno specialista del debito. Prima di pagare o di far sì che la banca proceda al pignoramento dei tuoi averi mobili o immobili, dunque, chiedi un supporto a noi. Contatta Specialista Debiti!