Quando si sta vivendo una situazione debitoria complessa, è possibile che il creditore arrivi a richiedere il pignoramento del conto corrente. Ma perché si procede con il pignoramento del conto corrente? Ci sono dei limiti previsti dalla legge?
Andiamo con ordine.
Il pignoramento del conto corrente è una forma di pignoramento presso terzi conto corrente che viene attivata da parte di creditori, come gli istituti di credito o altri finanziatori, nel caso in cui il debitore non disponga altri beni mobili o immobili che possano fungere da garanzia.
Ma come evitare il pignoramento del conto corrente? Si può davvero sospendere questo provvedimento?
Quali sono i limiti del pignoramento del conto corrente?
Per prima cosa, è bene ricordare a tutti i nostri lettori che non si può pignorare tutto quello che il creditore desidera, considerato che deve rispondere a dei limiti di legge che il legislatore ha previsto proprio per salvaguardare la posizione del debitore.
Insomma, il pignoramento del conto correnteha dei limiti e la normativa attualmente in vigore prevede che si possa pignorare il conto corrente solo in parte.
Proviamo a riassumerli.
Le somme che non possono essere pignorate
Una delle principali tutele riguarda le somme derivanti da stipendio o pensione. La legge stabilisce infatti che l’importo pignorabile deve essere limitato a un quinto e che le somme già accreditate sul conto corrente mantengono il vincolo di impignorabilità per un mese dall’accredito.
Inoltre, ci sono alcune somme specifiche non possono essere pignorate nemmeno in parte, come gli assegni di mantenimento per i figli e le indennità di malattia e maternità.
Il limite del triplo dell’assegno sociale
Un altro limite al pignoramento del conto corrente che merita di essere considerato è quello del triplo dell’assegno sociale.
Per legge, infatti, esiste una soglia minima di sopravvivenza che non può essere intaccata dal pignoramento e che corrisponde al triplo dell’assegno sociale (per il 2024 pari a circa 1.500 euro mensili). La somma deve dunque rimanere nella disponibilità del debitore per garantirgli una vita dignitosa.
Il pignoramento di conti cointestati
Sempre a proposito dei principali limiti al pignoramento del conto corrente, ricordiamo che nel caso di conti correnti cointestati, il pignoramento può colpire solo la quota parte appartenente al debitore. In assenza di prove contrarie, si presume che le quote dei cointestatari siano uguali. Pertanto:
- su un conto cointestato tra due persone, può essere pignorata solo la metà del saldo;
- il cointestatario non debitore può opporsi dimostrando che le somme gli appartengono integralmente.
Come si sblocca un conto corrente pignorato?
Ma, una volta che il pignoramento è avvenuto e il conto corrente è stato congelato, come si sblocca il conto corrente?
Sappiamo bene che il pignoramento del conto corrente può creare serie difficoltà nella gestione delle proprie finanze e, dunque, conoscere bene le procedure per sbloccare un conto pignorato è fondamentale per riprendere il controllo della propria situazione finanziaria.
Prima di procedere con lo sblocco, consigliamo sempre di verificare in compagnia dei nostri esperti l’effettiva correttezza formale dell’atto di pignoramento e l’esistenza del debito, oltre che il rispetto dei limiti di pignorabilità di cui sopra e la corretta notifica degli atti.
Se infatti si riscontrano irregolarità, possono essere utilizzate per ottenere lo sblocco più rapidamente.
Tutto ciò premesso, la strada più immediata per sbloccare il conto è raggiungere un accordo con il creditore: si può infatti concordare con il creditore un piano di rateizzazione del debito che possa consentire un rientro graduale del debito, un saldo e stralcio, modalità di pagamento alternative.
Se invece ci si dovesse rendere conto che il pignoramento è irregolare o eccessivo rispetto all’effettivo importo del debito, si può presentare opposizione entro 20 giorni dalla notifica, indicando motivazioni specifiche e documentate, da depositare presso il tribunale competente. Se l’opposizione viene accolta, il giudice ordinerà lo sblocco del conto.
Gli strumenti salva-crisi previsti dalla legge
In casi di difficoltà economica più ampia, si può ricorrere agli strumenti messi a disposizione dal legislatore e che più volte abbiamo condiviso qui, come il piano del consumatore, l’accordo di composizione della crisi o la liquidazione del patrimonio.
Ricordiamo poi che è anche possibile ottenere lo sblocco del conto corrente dimostrando la natura impignorabile delle somme. Abbiamogià visto, nelle scorse righe, che le somme da stipendi o pensioni entro i limiti di legge, gli assegni di mantenimento, le indennità di natura assistenziale e le somme destinate a specifiche finalità protette, non possono essere oggetto di pignoramento.
In alcuni casi è poi possibile ottenere uno sblocco parziale per le somme eccedenti il credito, per gli importi necessari a spese urgenti, per le somme di terzi cointestatari e per pagamenti di utenze essenziali. La richiesta va presentata al giudice dell’esecuzione.
Una volta ottenuto il provvedimento di sblocco occorre presentare alla banca la documentazione necessaria, attendere la verifica da parte dell’istituto, rispettare eventuali procedure interne della banca e ottenere così la riattivazione delle operatività
In ogni caso, è fondamentale agire rapidamente e in modo informato per minimizzare i disagi e ripristinare la normale operatività del proprio conto corrente.
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