Hai sentito parlare di conversione di pignoramento? Scopriamo in questa guida: cosa prevede. Purtroppo, in alcune circostanze, come situazioni impreviste come la perdita di un lavoro, problemi di salute o comunque difficoltà di diverso tipo possono portare ad accumulare molti debiti che non si riescono a ripagare nelle modalità e nei tempi previsti. Quando ciò avviene, nel peggiore dei casi, si può andare incontro al pignoramento dei beni.
Tuttavia, non tutto è perduto e, anche se ci si trova alle prese con questa eventualità, è possibile chiedere la conversione di pignoramento. Ecco di cosa si tratta e come poter ottenere questa soluzione alternativa per evitare che i propri beni vengano portati via.
Conversione di pignoramento: che cos’è
II pignoramento di un bene, come accennato in precedenza, si verifica quando non si riescono a ripagare i debiti e quindi i creditori, tramite una procedura giudiziale, possono rifarsi sul patrimonio del debitore. Case, diversi tipi d’immobili, ma anche lo stipendio e la pensione possono essere pignorati per ottenere la somma dovuta, comprensiva anche di eventuali oneri dovuti alle spese di esecuzione.
Tuttavia, la conversione di pignoramento è prevista dall’articolo 495 del codice di procedura civile. Grazie a questa norma, prima che il beni del debitore siano pignorati e quindi messi in vendita o assegnati secondo gli artt. 530, 552 e 569, il debitore può chiedere di versare una somma di denaro pari all’importo dovuto più eventuali spese interessi. In questo modo, il debito viene estinto, ma i beni di proprietà non vengono pignorati.
Istanza di conversione del pignoramento, cosa prevede
L’istanza di conversione del pignoramento è una richiesta che il debitore può presentare alla cancelleria delle esecuzioni immobiliari o a quella che si occupa delle esecuzioni mobiliari, in base alla tipologia di bene che sarebbe oggetto del pignoramento. Tuttavia, per ottenere la conversione del pagamento, è importante che questa domanda sia presentata prima che venga stabilita la vendita o l’assegnazione dei delle cose pignorate.
Inoltre, l’istanza di conversione del pignoramento prevede che il debitore paghi una cauzione che è pari a un sesto della somma spettante ai creditori. Il versamento della somma deve avvenire tramite assegno circolare non trasferibile e la ricevuta deve essere allegata alla documentazione.
La procedura di conversione del pignoramento da la possibilità al debitore di estinguere l’obbligazione anche attraverso dei versamenti rateali, se questa modalità è giustificata da validi motivi. Tuttavia, le rate non possono essere superiori a 48 mensilità.
Bisogna sapere che, se la rata non viene regolarmente pagata entro i 30 giorni successivi alla data di scadenza, la conversione del pignoramento decade e, quindi, si avvierà l procedura di pignoramento del bene con tanto di vendita all’asta o assegnazione. Inoltre, il pagamento rateale è ammissibile solo quando il pignoramento ha per oggetto beni immobili e/o mobili.
Pignoramento presso terzi: cosa succede in questo caso
Nel caso della conversione del pignoramento presso terzi, però, che quindi riguarda solitamente una somma di denaro, la legge non prevede la possibilità per il debitore di restituire l’importo dovuto tramite pagamento rateale. É il caso, ad esempio, di quando i propri beni sono sottoposti a un pignoramento presso terzi Equitalia derivante dal mancato pagamento dei debiti contratti nei confronti dell’Agenzia dell’Entrate o di altri Enti pubblici.
Rischio pignoramento cosa fare?
Se la propria situazione economica e finanziaria è a rischio, meglio evitare di arrivare a una procedura di pignoramento dei beni. Ecco perché, quando ci si accorge di aver contratto dei debiti che non si riescono a saldare, è bene non perdere tempo e rivolgersi subito a degli specialisti del debito. I consulenti, infatti, dopo aver analizzato la situazione, potranno procedere con la richiesta di un’istanza di conversione del pignoramento o comunque indicare la soluzione migliore per ritrovare la serenità e proteggere i propri beni.