Quando si hanno contratto dei debiti, il creditore può intimare il pagamento di quanto dovuto attraverso un atto di precetto.
Tuttavia, prima di ricevere la notifica dell’atto del precetto, quasi sicuramente, il debitore avrà ricevuto già altri avvisi attraverso i quali era invitato onorare le obbligazioni contratte.
Infatti, l’atto di precetto può essere considerato come un’ultima possibilità che viene concessa per estinguere il debito.
Se nemmeno dopo la notifica dell’atto per il precetto il debito viene saldato, allora il creditore potrà iniziare l’esecuzione forzata che, in alcuni casi, può giungere anche al pignoramento immobiliare.
Atto di precetto significato e procedura per diverse situazioni
L’atto del precetto è previsto dall’articolo 482 del Codice di procedura Civile e può essere di diverso tipo in base al titolo esecutivo a cui fa riferimento. Quest’ultimo è un documento che prova l’esistenza del credito e può essere costituito da cambiali, assegni o altri titoli di credito, sentenze o decreto ingiuntivo.
L’atto di precetto, quindi, è uno strumento attraverso il quale il creditore intima al debitore di restituire l’importo dovuto. Se si tratta di un debito che è stato contratto tramite cambiale, allora il creditore deve inviare la notifica dell’atto di precetto al debitore insieme alla cambiale o all’assegno. Se non è stata stabilito un termine per il pagamento, ovvero nel caso della cambiale “pagabile a vista”, il creditore ha diritto a richiedere l’estinzione del debito in ogni momento.
Tuttavia, se la notifica dell’atto di precetto non viene inviata entro 3 anni, termite stabilito per legge per la prescrizione del debito, la cambiale non costituirà più un titolo esecutivo e quindi non potrà essere utilizzata per dare avvio all’esecuzione forzata. Un discorso simile va fatto per l’assegno che, invece, non necessita della formula esecutiva e va in prescrizione dopo 6 mesi dalla sua emissione.
Quando invece si è in presenza di un decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo, l’atto di precetto obbliga il debitore a pagare quanto dovuto entro40 giorni dalla notifica, ma è importante sapere che il debitore può presentare un’opposizione a precetto.
La notifica dell’atto di precetto può essere inoltrata dal creditore anche quando viene emessa una sentenza civile nei confronti del debitore.
Opposizione a precetto, quando è possibile
L’opposizione a precetto è regolamentata dall’articolo 615 del Codice di procedura civile e dà la possibilità al debitore di contestare l’esistenza del diritto di credito e, quindi, consente di contrastare l’esecuzione forzata.
Si tratta del caso in cui il debitore dimostri che il bene è impignorabile oppure che il titolo esecutivo non sia idoneo a giustificare la procedura.
Un esempio pratico è quando il creditore è l’Agenzia delle Entrate e il pignoramento può essere eseguito solo in alcune condizioni, ovvero quando l’abitazione non sia l’unica casa di proprietà del debitore o il suo luogo di residenza.
In generale, l’opposizione a precetto si può presentare in tutte le situazioni in cui il debito non è specificato oppure quando in caso di pignoramento immobiliare l’ordinanza di vendita fa riferimento a dati catastali errati.
Pignoramento immobiliare, come evitarlo dopo la notifica dell’atto del precetto
Il pignoramento di un immobile può essere eseguito solo quando sono trascorsi almeno dieci giorni dalla loro notifica atto di precetto. In questo documento, comunque, vengono riportate le informazioni per il debitore su come evitare questa esecuzione e avvalersi della procedura di sovraindebitamento.
In presenza di alcune condizioni, come una situazione economica critica e dimostrabile che non permette al debitore di estinguere tutte le obbligazioni, ci si può rivolgere a un professionista specializzato nella gestione dei debiti per proporre un accordo di pagamento al creditore.
Oppure, in base alla situazione specifica, lo specialista dei debiti proporrà il saldo e stralcio per evitare che si arrivi al pignoramento dell’immobile. Tramite questo strumento, infatti, il debitore potrà pagare una somma di denaro inferiore rispetto a quanto dovuto, previo accordo con il creditore. Scopri di più sull’argomento o contattaci se hai bisogno del nostro supporto. Noi di Specialista Debiti possiamo aiutarti!