Con l’art. 3 del D.L. n. 119/2018 nel nostro ordinamento è stata introdotta la definizione agevolata conosciuta come rottamazione ter, aperta a tutti i contribuenti che hanno uno o più debiti nei confronti dell’Agenzia delle Entrate-Agente per la Riscossione, tra il 1 gennaio 2000 e il 31 dicembre 2017.
Ma cosa prevede la rottamazione ter? Che rapporto c’è tra pace fiscale e rottamazione ter?
In questa guida cercheremo di svelare tutto quello che dovresti sapere su questo procedimento, e in che modo ha consentito a tantissimi debitori di poter estinguere i debiti iscritti a ruolo. Andiamo con ordine!
Cosa prevede la rottamazione ter o definizione agevolata
Ancora prima di comprendere come aderire alla rottamazione ter, cerchiamo di capire che cosa significhi la definizione agevolata introdotta con l’intervento normativo di cui sopra.
La definizione agevolata ex art. 3 D.L. 119/2018 ha infatti previsto la possibilità di estinguere i debiti iscritti a ruolo contenuti nelle cartelle di pagamento, versando le somme dovute senza sanzioni e interessi di mora. Per quanto concerne le multe stradali, non si pagano gli interessi di mora, né le maggiorazioni previste dalla legge.
Di contro, non rientrano nel beneficio della definizione agevolata alcune passività che, sostanzialmente, sono escluse in ragione della loro natura.
Si tratta, in sintesi, dei carichi che si riferiscono a:
- Recupero degli aiuti di Stato che sono stati considerati illegittimi dall’Unione Europea
- Crediti che derivano da condanne pronunciate dai giudici della Corte dei Conti
- Multe, ammende, sanzioni pecuniarie che sono dovute in seguito a provvedimenti e a sentenze penali di condanna
- Sanzioni differenti da quelle irrorate per violazioni di natura tributaria o violazioni degli obblighi che sono relativi ai contributi e ai premi dovuti agli enti previdenziali.
Come aderire alla rottamazione ter: le scadenze
In questa panoramica, ricordiamo come la legge aveva inizialmente previsto la scadenza del 30 aprile 2019 come termine ultimo per presentare la dichiarazione di adesione alla definizione agevolata.
Successivamente, attraverso il c.d. Decreto Crescita (D.L. n. 34/2019), i termini per l’adesione sono stati riaperti, con nuova scadenza al 31 luglio 2019.
L’agevolazione ha interessato solamente i debiti che non erano stati oggetto di dichiarazione di adesione già presentata prima del 30 aprile precedente.
particolari agevolazioni
Cogliamo altresì l’occasione per ricordare come il provvedimento istitutivo della definizione agevolata di cui alla rottamazione ter abbia concesso l’accesso automatico ai benefici per alcuni contribuenti, i quali non dovranno presentare nessuna dichiarazione di adesione.
In particolar modo, tale agevolazione risulta essere riconducibile ai debiti che sono:
- Già oggetto della precedente rottamazione bis, di cui al d.l. 148/2017, nelle ipotesi in cui le rate del piano di definizione agevolata a suo tempo concesso, in scadenza tra luglio e ottobre 2018, siano stati regolarizzati entro il 7 dicembre 2018
- Già oggetto di precedenti interventi, indipendentemente dal pagamento delle rate del piano di definizione agevolata che era stato precedentemente concesso, e intestato a quei contribuenti che tra il 2016 e il 2017 erano residenti in uno dei Comuni del Centro Italia colpiti dagli eventi sismici.
Cosa significa rottamazione cartelle
Per tutti coloro i quali se lo stessero domandando, ricordiamo che rottamare una cartella significa estinguere i debiti nei confronti del Fisco evitando il pagamento degli interessi di mora e delle sanzioni.
La misura fiscale è stata più volte adottata dal Fisco italiano e, come abbiamo visto, anche con la rottamazione ter di cui abbiamo avuto modo di parlare in questa breve guida sull’argomento.
Rottamazione ter 2021
Molte persone si domandano perché si continui a parlare di rottamazione ter nonostante i termini siano scaduti da tempo. In realtà il legislatore ha più volte provveduto a riaprire i termini, modificando altresì le caratteristiche degli importi a debito riconducibili in tale agevolazione.
Per esempio, nell’ambito delle misure introdotte dal Decreto Sostegni sono stati fissati nuovi termini entro cui poter effettuare il pagamento delle rate del 2020 per non perdere i benefici di cui abbiamo sopra parlato: il termine è del 31 luglio per gli importi del 2020, e del 30 novembre per quelli del 2021.
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