Il debito commerciale è quello che insorge quando si acquistano beni e servizi, sia presso soggetti privati che enti pubblici. Si tratta, quindi, di una tipologia di debiti molto diffusa, che è facile contrarre e che interessa diverse attività.
I debiti commerciali, inoltre, rientrano tra le passività riportate nel bilancio aziendale e spesso i tempi di pagamento sono piuttosto lunghi, così come le procedure per il loro recupero.
I creditori, quindi, cercheranno delle soluzioni per riavere l’importo dovuto, ma cosa succede quando ci si ritrova nell’impossibilità di rimborsare i debiti commerciali perché questi sono troppo elevati?
Debiti commerciali, quali sono
I debiti commerciali, chiamati anche debiti di funzionamento, sono quelli che non sono legati ad acquisire una maggiore liquidità, come possono essere finanziamenti e mutui, ma all’acquisto di beni e servizi utili per lo svolgimento dell’attività aziendale.
Il debito commerciale più diffuso, ad esempio, è quello verso i fornitori che contribuiscono con i loro prodotti o servizi allo svolgimento dell’attività imprenditoriale.
Ad esempio, se si gestisce un ristorante, i debiti commerciali possono essere contratti nei confronti dei fornitori presso cui si acquistano gli alimenti, mentre se si dirige un’impresa edile, invece, il debito commerciale potrebbe essere nei confronti del progettista che fornisce un servizio e si occupa di alcuni lavori.
I debiti commerciali, a differenza di quelli finanziari, non sono sottoposti a interessi, ma in alcuni casi il fornitore potrebbe aumentare i prezzi in caso di pagamento dilazionato.
Accordo debiti commerciali, come funziona
Poiché i debiti commerciali sono difficili da recuperare, soprattutto entro tempi brevi, i creditori hanno solitamente due possibilità: una è quella della procedura esecutiva, che però comporta un percorso lungo e complesso e sicuramente più costoso, l’altra, invece, è rappresentata dall’accordo sui debiti commerciali.
La procedura bonaria per il recupero o il rimodellamento del debito commerciale è solitamente quella più conveniente. In questo caso, si cerca di trovare un accordo tra debitore e fornitore per arrivare a una soluzione che consenta ai creditori di recuperare quanto dovuto e ai debitori di poter restituire gli importi in una modalità che non vada a gravare eccessivamente sulle proprie finanze.
In alcuni casi, però, i creditori potrebbero richiedere ai debitori qualche formula di garanzia aggiuntiva.
Legge 3 2012 sovraindebitamento: un aiuto per i debitori
Tuttavia, quando il debito commerciale è molto elevato e risulta impossibile risanarlo entro i tempi previsti, il debitore può ricorrere alla Legge 3 2012 per il sovraindebitamento.
In questo modo, infatti, rivolgendosi a uno specialista debiti e se ci sono le condizioni, si potrà risolvere la propria condizione di sovraindebitamento in maniera più strutturata.
Non è un caso che la legge 3 2012 è conosciuta anche come legge “salva suicidi” proprio perché ha permesso a molte persone che avevano contratto dei debiti di ritrovare la serenità.
Questa legge prevede tre distinte procedure:
- il piano del consumatore che si basa su un’omologazione da parte del tribunale per la proposta di rimborso presentata dal debitore;
- l’accordo di composizione della crisi che deve essere approvato dai creditori nella misura del 60% delle proprie posizioni;
- la liquidazione del patrimonio, che invece avviene quando il debitore provvede alla vendita dei suoi beni per rimborsare il debito.
La legge 3 2012 sul sovraindebitamento ha salvato tantissime persone e aziende dai propri debiti, ma le procedure previste sono molto complesse e variabili anche in base alla disponibilità del debitore e alla sua situazione patrimoniale.
É per questo motivo che, quando si hanno dei debiti commerciali, è bene rivolgersi a un esperto nella gestione dei debiti che potrà consigliare la strada giusta da seguire in base alle proprie esigenze. Scopri cosa fare in caso di debiti commerciali: contatta noi di Specialista Debiti!