Pignoramento al nullatenente: come vengono riscossi i debiti?

È possibile il pignoramento del nullatenente? In linea teorica, quando si parla di pignoramento al nullatenente è quasi impossibile agire in modo concreto, visto che chi non ha beni intestati non è in alcun modo aggredibile dai creditori.

Ma esiste un modo per procedere col pignoramento a un nullatenente? Che cosa si può pignorare ad un nullatenente?

Considerato che sul tema ci sono arrivate numerose richieste, cerchiamo di fare un po’ di chiarezza e vediamo quali soluzioni si prospettano per le parti interessate da questo scenario.

Cosa si può pignorare al nullatenente?

Se il debitore non possiede nulla, non si può far niente per soddisfare il proprio credito o… quasi: la legge, infatti, mette a disposizione dei creditori alcuni strumenti perprocedere con il pignoramento al nullatenente anche se, occorre premetterlo fin da questa sede, l’esito è spesso molto incerto, tanto da far riflettere il creditore sull’effettiva convenienza di intraprendere questa strada.

Ad ogni modo, di norma ci si accerta se il debitore è sposato ed è in comunione dei beni con il marito o la moglie. In questo caso, si può procedere con un pignoramento per la quota intestata al debitore. Se per esempio il debitore è titolare con il coniuge di una proprietà al 50% ciascuno di una seconda casa, si potrà dunque pignorare un mezzo dell’immobile.

Di solito, poi, chi ha intenzione di avanzare un pignoramento al nullatenente ha l’interesse di verificare se nel passato sono state condotte delle azioni che hanno privato il proprio patrimonio dei beni potenzialmente aggredibili, proprio al fine di nuocere alle posizioni dei creditori. Una visura storica potrà per esempio far emergere se il debitore ha trasferito in donazione, o costituendoli a un fondo patrimoniale, i propri beni, al solo scopo di rendere vani i tentativi di incasso dei debiti del nullatenente con azioni giudiziarie.

pignoramento al nullatenente

Nullatenente con debiti: non solo patrimonio immobiliare

Si può procedere al pignoramento del nullatenente anche tentando altre strade oltre a quella immobiliare. Per esempio, si può verificare la presenza di carte prepagate o conti online sui quali detiene dei soldi, procedendo così al pignoramento del conto corrente, o ancora la verifica del ricevimento di un’eredità (in questo caso si procederà al pignoramento della parte che viene trasferita al debitore).

Un altro controllo che si può effettuare è che il nullatenente non presenti proprietà o conti correnti all’estero. Infatti, anche i beni detenuti all’estero se rintracciati possono essere pignorati con un’ingiunzione di pagamento del giudice. La normativa civilista, in tal proposito, evidenzia che il debitore risponde all’adempimento delle sue obbligazioni con ogni suo bene presente o futuro, compresi quelli detenuti al di fuori dei confini italiani.

Pignoramento se non si possiede nulla: si può agire sulla pensione o sullo stipendio

Naturalmente, se il debitore nullatenente è pensionato oppure stipendiato è possibile richiedere il pignoramento di pensione o stipendio fino a un massimo del quinto dell’importo percepito. L’unico caso in cui la pensione non è pignorabile è quando il debitore percepisce la pensione minima, che non può essere ulteriormente decurtata da un pignoramento del quinto.

Per quanto riguarda chi percepisce uno stipendio, questo è sempre pignorabile in quinta parte per i debiti con i creditori privati e sotto una certa somma percepita, in decima parte se si ha un debito con l’Agenzia delle Entrate.

Pignoramento del nullatenente: perché ai creditori a volte non conviene

In linea di principio, è tecnicamente possibile avviare una procedura di pignoramento contro un nullatenente. Nella pratica, però, come in parte abbiamo già riepilogato, questo percorso potrebbe risultare infruttuoso e proprio questa nota convinzione dovrebbe essere sfruttata dai debitori per arrivare a una soluzione più pacifica della propria crisi.

Ricordiamo infatti che se il debitore non possiede beni di valore, non c’è nulla da pignorare e che se il debitore ha un reddito, ma questo è inferiore al minimo vitale stabilito dalla legge, nemmeno questo può essere pignorato.

A ciò si aggiunga che avviare un pignoramento ha dei costi che, in caso di nullatenente, potrebbero non essere recuperabili.

Le alternative al pignoramento del nullatenente: le strade per il creditore

Ecco dunque che, quando si ha a che fare con un nullatenente, il creditore ha spesso maggiore convenienza a percorrere altre strade alternative al pignoramento. Tra le principali, la più ricorrente è un accordo di pagamento che preveda la negoziazione di un piano di rientro a lungo termine con rate più accessibili di quelle attualmente pagate (o non pagate) dal debitore, così come la concessione di una moratoria, un periodo di tempo di sospensione dei pagamenti in attesa che la situazione economica del debitore migliori.

Le conseguenze per il nullatenente al di là del pignoramento

Anche se non può essere pignorato efficacemente, un nullatenente non dovrebbe comunque sottovalutare le conseguenze delle proprie azioni di mancato pagamento.

Di fatti, il mancato adempimento dei propri obblighi corrisponde alla segnalazione nelle banche dati dei cattivi pagatori, che renderà più difficile ottenere credito in futuro, o ancora il fatto che il debito persisterà nel futuro: non pagare il debito non fa altro che prolungarlo nel futuro, con riscossione nel momento in cui la situazione economica dovesse migliorare.

Non solo: la situazione di indebitamento può causare stress e ansia. Proprio per questo motivo, se hai paura di un pignoramento e sei stanco di essere inseguito dai debiti, sappi che la soluzione migliore è agire il prima possibile trovando un compromesso definitivo con i creditori in base alle reali disponibilità economiche.

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