Sovraindebitamento sentenze: i casi storici

Quando si parla di sovraindebitamento sentenze ci si riferisce alle più importanti pronunce di legittimità e di merito sul sovraindebitamento e, intuibilmente, sulle procedure introdotte nel nostro ordinamento dalla l. 3/2012, delle quali abbiamo parlato più volte nel corso delle ultime settimane. 

In questo breve articolo cercheremo di riepilogare quali sono le principali sentenze sulla crisi da sovraindebitamento, le quali hanno consentito di tracciare un solco poi consolidato da pronunce successive, a ulteriore rafforzamento di questo contesto normativo e giuridico.

Sovraindebitamento sentenze, la prima pronuncia di Cassazione

Sicuramente, nel nostro focus su “legge sovraindebitamento sentenze”, a rilevare è la prima pronuncia della Corte di Cassazione in tema di sovraindebitamento. 

Tra le sentenze sovraindebitamento viene infatti spesso citata quella n. 1869/2016, con la quale i giudici di legittimità hanno affermato l’importante principi sul requisito tipologico in capo al soggetto che è titolato a proporre un piano di sovraindebitamento.

In sintesi, i giudici della Suprema Corte hanno affermato che a rilevare per potersi qualificare non è tanto l’avere svolto un’attività di impresa o professionale, quanto piuttosto avere contratto obbligazioni per far fronte a esigenze personali o familiari o della più ampia sfera attinente agli impegni derivanti dall’estrinsecazione della propria personalità sociale, dunque anche a favore di terzi, ma senza riflessi in un’attività di impresa o professionale propria.

Ma cosa vuol dire questo importante passaggio della sentenza sul sovraindebitamento?

Esemplificando quanto sopra premesso, significa che anche l’imprenditore o il lavoratore autonomo possono ben proporre un modello piano del consumatore, purché sia destinato a pagare debiti che sono sorti per ragioni familiari in senso ampio, e non per quelli che invece sono sorti in seguito al pagamento dei debiti dell’azienda.

Insomma, per la prima volta con tale pronuncia la Corte di Cassazione apre la possibilità di poter arrivare al decreto sovraindebitamento, e dunque applicare un piano di sovraindebitamento anche da parte di imprenditori e lavoratori autonomi, pur per debiti di natura privata che siano legati alla vita quotidiana.

Le sentenze del 2021

Alcune sentenze sul sovraindebitamento piuttosto importanti sono molto recenti e, proprio su queste, vogliamo concentrarci.

Trib. Benevento, sent. 229/21 del 26 gennaio 2021

Il Tribunale ha decretato che la meritevolezza del richiedente l’accesso alla procedura di risoluzione della crisi da sovraindebitamento consiste principalmente nell’assenza di dolo o di colpa grave nell’assunzione dei debiti e richiede che non vi siano stati atti di frode verso creditori. Dunque, il debitore che si è comportato correttamente sarà ammesso all’omologazione del piano.

Ricordiamo che prima dell’introduzione della riforma della risoluzione delle crisi da sovraindebitamento ottenere la cancellazione dei debiti era molto più arduo, poiché era necessario escludere che il debitore avesse assunto delle obbligazioni senza avere la ragionevole prospettiva di poterle adempiere, e che non avesse dunque fatto ricorso al credito in una misura giudicata sproporzionata rispetto alle sue capacità di rimborso.

Di contro, grazie alla riforma intervenuta oggi è dichiarato meritevole chiunque non si sia dimostrato immeritevole dei finanziamenti concessi. 

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