Debiti esigibili: cosa significa e quando scatta l’esigibilità

In Italia alcune azioni di recupero crediti sono effettuabili solamente se ci si trova dinanzi a debiti esigibili. Che cosa significa? Quali sono le conseguenze di un debito esigibile?

Cosa sono i debiti esigibili

Iniziamo subito con il concordare insieme che il debito esigibile è un debito il cui termine di pagamento previsto è scaduto, o la condizione da cui dipendeva è determinata.

Proviamo a spiegare in maniera ancora più chiara questo concetto con un esempio. Ipotizziamo di aver comprato un prodotto e di dover corrispondere il suo valore di acquisto entro un certo termine stabilito nella fattura. Fino a quando non decorre la scadenza riportata sul documento il debito non sarà esigibile, mentre superata la data ultima del pagamento dovuto, il debito potrà definirsi esigibile.

Come sopra introdotto, però, l’esigibilità del debito può dipendere anche dal verificarsi di una condizione. Per esempio, le parti possono concordare che un debito sia esigibile solamente una volta verificatosi un evento contrattualmente definito, come ad esempio la consegna di un determinato bene.

Insomma, il debito diviene esigibile (e può dunque essere richiesto dal creditore) quando è scaduto il termine entro cui il debitore poteva adempiere o quando si è verificata la condizione che fa scattare l’esigibilità.

Debiti esigibili e prescrizione

Sebbene non sia questo l’elemento di principale focalizzazione del tema odierno, giova anche sottolineare in questo proposito che quando si parla di debiti esigibili bisogna fare attenzione al limite di prescrizione, ovvero il momento oltre il quale un determinato diritto si estingue.

In generale, se la legge non dispone diversamente la prescrizione ordinaria è pari a 10 anni: questo implica che per tutte le tipologie di crediti per cui non è prevista una specifica disciplina, il creditore non potrà pretendere alcunché dal debitore se entro i primi 10 anni non ha richiesto formalmente il suo adempimento attraverso un atto che possa interrompere i termini di prescrizione (ad esempio, una lettera di messa in mora).

In altri casi, però, la durata della prescrizione è più breve. Proprio per questo motivo ti consiglio di contattarmi se ritieni di avere debiti non più esigibili per prescrizione: valuteremo insieme se è effettivamente così.

Debiti certi e liquidi

Affinché il creditore possa agire in via giudiziale per recuperare il credito, non è sufficiente che il debito sia esigibile: deve essere anche certo e liquido. Che significa?

Per quanto concerne il primo termine, un debito si definisce certo se vi sono degli elementi che dimostrano l’esistenza del credito e il conseguente diritto del creditore a ricevere la somma dovuta. La sussistenza del debito deve dunque risultare evidente nel suo contenuto e nelle sue condizioni dagli elementi indicati nel titolo esecutivo, quel documento che permette al creditore di esercitare l’azione esecutiva, o quando nella sua esistenza non viene ritenuto incerto e controverso.

Anche in questo caso, val la pena condividere un breve esempio chiarificatore: è di norma certo il credito che emerge da un contratto sottoscritto dal debitore, o da una fattura con la bolla di consegna da cui emerge l’effettiva consegna della merce al debitore.

Per quanto invece riguarda la liquidità, si definisce liquido il debito il cui ammontare risulta identificato in misura determinata e non in modo generico. Peraltro, non è affatto necessario che l’importo dovuto sia indicato nel suo preciso ammontare, risultando invece sufficiente che il titolo su cui si basa contenga gli elementi necessari per poterlo determinare.

Per esempio, è liquido il debito che emerge dalle fatture, dove apparirà il controvalore di quanto dovuto. Non è invece liquido il debito che emerge da un risarcimento dei danni fino a quando non verrà quantificata l’esatta somma del risarcimento.

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