Quando si contrae un debito Agenzia delle Entrate e Riscossione è possibile comunque trovare una soluzione per riuscire a rientrare della propria situazione debitoria ed evitare: pignoramenti sullo stipendio, fermi amministrativi e altre azioni ritorsive come il pignoramento del conto corrente.
Ma come annullare o risolvere la propria situazione debitoria con l’Agenzia dell’Entrate? Scopriamolo insieme.
Come annullare un debito Agenzia delle Entrate e Riscossione
Prima di procedere a qualunque soluzione per ripagare i debiti Agenzia delle Entrate e Riscossione, è necessario valutare la situazione e verificare se c’è la possibilità o meno di annullare un debito.
Le uniche situazioni in cui possono essere annullati i debiti con l’agenzia Entrate e Riscossione sono:
- Le cartelle di pagamento sono cadute in prescrizione, quindi i debiti non devono essere più corrisposti
- Le cartelle di pagamento sono state imputate al pagamento anche se in realtà sono state già saldate
- Gli avvisi e le relative cartelle di pagamento sono state ricevute in modo indebito (come ad esempio può succedere quando si chiude un’attività e continuano ad arrivare i contributi da pagare, e se non si risolve subito la situazione si rischia che questi arrivino poi all’agenzia Entrate e Riscossione).
In tutti questi casi, è possibile dimostrando che le cartelle sono cadute in prescrizione, o che sono state già pagate o non bisogna corrispondere quanto richiesto perché addebitate in modo indebito, annullare il debito Equitalia.
Per l’annullamento del debito è possibile rivolgersi a un avvocato che può seguire tutta la procedura accertandosi che ciò avvenga.
Come risolvere i propri debiti Agenzia delle Entrate e Riscossione
Se non si rientra in nessuno dei casi che permette l’annullamento dei debiti con Agenzia delle Entrate e Riscossione, allora la soluzione migliore per risolvere il problema è richiedere una rateizzazione del debito.
Questa soluzione per abbattere i debiti con l’Agenzia delle Entrate presenta diversi vantaggi.
Infatti con la rateizzazione vengono:
- Interrotti eventuali pignoramenti già in corso;
- Non vengono intrapresi nuovi pignoramenti;
- Non possono essere iscritte ipoteche o fermi amministrativi dell’auto;
- Un eventuale fermo amministrativo dell’auto già iscritto potrà essere sospeso dopo il versamento della prima rata.
La rateizzazione del debito con l’Agenzia delle Entrate, che sia per le cartelle Equitalia o meno, può essere concessa con un piano di rientro di massimo 72 rate. È possibile però, richiedere un piano di rateizzazione più lungo fino a 120 rate, nel caso in cui ci si trovi in una situazione economica svantaggiata e con un ISEE basso.
La procedura di esdebitazione debiti dell’Agenzia Entrate e Riscossione
Infine, una soluzione per risolvere un debito Agenzia Entrate e Riscossione è la procedura di esdebitazione che può essere seguita con tre strade differenti.
La prima soluzione è un accordo di ristrutturazione del debito che prende il via da una proposta che dev’essere presentata dal debitore nel tribunale. Con questa si potranno ipotizzare le modalità varie di estinzione del debito.
Il tribunale deve valutare la fattibilità della proposta che dev’essere approvata da parte dei creditori titolari di almeno il 60% del credito. Una volta che l’accordo viene raggiunto e omologato dal tribunale questo diventa obbligatorio per i creditori. Alla conclusione di questa procedura si ottiene in automatico l’esdebitazione.
La seconda strada possibile è quella del piano del consumatore. Questa è possibile per tutti coloro che rientrano nella definizione di consumatori (soggetti privati, liberi professionisti o titolari di una ditta individuale, e tutti quei soggetti non fallibili).
In questo caso si propone un piano che assicuri il pagamento di una percentuale del debito contratto in base alle reali capacità economiche del richiedente. Anche in questo caso una volta omologato dal giudice, si ha in automatico la completa cancellazione del debito Agenzia delle Entrate.
Infine, l’ultima soluzione è la liquidazione del patrimonio. Questa procedura è quella più complessa e prevede la vendita di tutti i beni del debitore al fine di soddisfare almeno in parte i creditori. In questo caso l’esdebitazione non avviene nell’immediato, ma solo dopo quattro anni.
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